mercoledì 10 ottobre 2012

Marte, strano oggetto metallico ferma Curiosity.


L'ormai celebre rover della NASA ha interrotto alcune operazioni di scavo a causa di un piccolo e misterioso oggetto metallico inquadrato al suolo. I ricercatori stanno cercando di capire di cosa si tratti. Nel frattempo si prepara una missione lunare per la ricerca di acqua allo stato solido.


Un insolito ed imprevedibile incidente di percorso ha fermato le operazioni di scavo del rover Mars Science Laboratory (MSL), universalmente conosciuto con l'appellativo meno accademico di Curiosity. Durante alcune operazioni di scavo con la paletta in dotazione, col fine di indagare sulla regolite marziana attraverso un sofisticato strumento, le fotocamere del rover hanno inquadrato un piccolo oggetto metallico o plastico, di natura e provenienza ancora incerte. I ricercatori ipotizzano che si tratti di un pezzo staccatosi dal Curiosity stesso, per questa ragione sono stati fermati i lavori per un check-up approfondito del robot. Al Jet Propulsion Laboratorydella NASA, tuttavia, non escludono che possa trattarsi di un elemento caduto da strumentazione utilizzata nelle vecchie missioni condotte sul Pianeta Rosso. Le suggestive ed improbabili “ipotesi aliene” che circolano sulla rete vengono tacciate come ridicole speculazioni dagli addetti ai lavori, nonostante la notizia sia rimbalzata con insistenza sui siti di ufologia et similia. A circa due mesi dallo spettacolare “atterraggio” su Marte, oggetti misteriosi o meno Curiosity continua la sua affascinante marcia alla ricerca di tracce di vita.

A caccia di ghiaccio sulla Luna
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Meno spericolata e mediatica della missione NASA Mars Science Laboratory è quella che si prepara presso i laboratori della Astrobotic Technology Inc. dell'UniversitàCarnegie Mellon (CMU), con lo scopo di individuare giacimenti di acqua allo stato solido ai poli del nostro satellite, la Luna. Gli ingegneri spaziali americani hanno appena completato il prototipo del Polaris, un grosso rover ad energia solare dotato di trapano capace di perforare per circa un metro la superficie lunare e di agire nelle regioni più impervie del corpo celeste. Si tratta del primo rover sviluppato per questo apposito compito, come ha sottolineato ai margini di una conferenza William “Red” Whittaker,CEO di Astrobotic e fondatore del Field Robotics Center presso il CMU Robotics Institute. Con la missione Polaris gli scienziati coinvolti cercano di aggiudicarsi anche il “bottino” del Google Lunar X Prize, premio superiore ai 20 milioni di dollari che la società di Mountain View donerà al primo team (privato) in grado di inviare un rover sulla Luna e capace di trasmettere dati e fotografie sulla Terra.



Fonte: net1news.org



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