TURCHIA
- Un antico manoscritto è stato rinvenuto dalle autorità turche
durante una operazione anti-contrabbando. Il testo è scritto su
pelle di animale, in lettere
d’oro.
L’Agenzia Basij sostiene
si tratti di una versione autentica del Vangelo
di Barnaba,
uno dei discepoli di Gesù.
Soffermiamoci
un attimo sulla figura di Barnaba. Chi è costui? È un apostolo
venerato come santo sia dalla chiesa cattolica che da quella
ortodossa. Originariamente si chiamava Giuseppe ed era giudeo, emigrò
a Cipro con la famiglia e si convertì al Cristianesimo. Venne
chiamato Barnaba dopo il battesimo. Insieme a Paolo fu un
evangelizzatore in Siria, a Cipro, in Asia Minore, poi andò a Roma e
a Milano. Morì lapidato a Salamina.
Torniamo
al manoscritto. La polizia turca ne è venuta in possesso nel 2000
quando ha catturato una banda accusata
di scavi illegali e di rubare e vendere antichità. Dal Palazzo di
Giustizia, nella capitale turca Ankara, il manoscritto è stato
trasferito - sotto scorta armata - al Museo Etnografico della città.
"La scoperta dell'originale Vangelo di Barnaba mina la Chiesa
cristiana e la sua autorità - afferma l’Agenzia Basij
- e rivoluzionerà la religione nel mondo".
Ma
cosa contiene di tanto clamoroso? Tre sono le affermazioni più forti
e in contrasto con la tradizione cristiana, ossia contro tutti i
concetti che la chiesa ha portato avanti nei secoli. La particolarità
di questo testo lo distanzia anche dai testi apocrifi che conosciamo,
si pensi al Vangelo di Tommaso.
Ora
veniamo al dunque. Primo. Gesù non è il Figlio
di Dio,
ma un grande
profeta.
Gesù, in diversi brani, non si definisce il Figlio di Dio. Sono gli
altri a definirlo in quel modo.
Secondo.
Gesù non è morto crocifisso.
Gesù viene tradito da Giuda Iscariota quando costui perde la
speranza che Gesù diventi Re di Israele. Allora lo tradisce e in
cambio ottiene le monete. Ma Dio manda i suoi arcangeli a nascondere
Gesù e muta le sembianze del traditore in modo che assomigli a Gesù
stesso. Le guardie lo catturano e lo portano dinanzi al tribunale. È
Giuda Iscariota quindi ad essere processato e crocifisso.
Terzo
punto. Gesù predice l’avvento di Maometto.
"Poi il sacerdote disse: “Come si chiama il Messia, e quale
segno ci rivela la sua venuta?” Gesù rispose: “Il nome del
Messia è ammirevole, perché Dio stesso gli ha dato il nome quando
ha creato la sua anima, e l’ha immesso in un celeste splendore. Dio
disse: “Aspetta Muhammad; per te io vorrei creare il paradiso, il
mondo, e una grande moltitudine di creature. Ti faccio un regalo,
perché chiunque ti benedica deve essere benedetto, e chiunque ti
maledice sia maledetto. Quando ti invierò al mondo ti invierò come
mio messaggero di salvezza, e la tua parola sarà sincera: il cielo e
la terra passeranno, ma la tua fede non passerà mai. Muhammad è il
suo benedetto nome.” Poi la folla alzò la voce, dicendo: “O Dio
inviaci il tuo Messaggero: O Ammirevole, vieni presto per la salvezza
del mondo!"
L’Agenzia
Basij ha rivelato che il manoscritto risale intorno al quinto-sesto
secolo d.C. Per la maggior parte degli storici, invece, intorno al
1500. E alcuni respingono tutto quanto annunciato come "ridicola
propaganda anti-cristiana". Ne cito solo 2. Erick Stakelbeck,
analista di terrorismo, ha sentenziato: "Il regime iraniano si
impegna a sradicare il Cristianesimo con ogni mezzo necessario."
E Phil Lawler - scrive sul sito di Cultura Cattolica - l’ha
giudicato come "risibile sfida iraniana al cristianesimo".
Per
finire propongo una parte di una lunga riflessione che boccia in modo
categorico la "verità svelata" dalla scoperta del
manoscritto (per intero qui). "Di
fatto, di questo vangelo di Barnaba (che ora chiameremo
pseudovangelo) non esistono che due manoscritti, entrambi del tardo
XVI secolo (!!), redatti uno in italiano e
uno inspagnolo.
Quello spagnolo è andato perso e il testo lo si ritrova in un testo
più tardivo ancora del XVIII secolo. I manoscritti presentano anche
una serie di anacronismi e imprecisioni che contribuiscono - qualora
ce ne fosse bisogno - ad azzerarne l’importanza teologica e
apologetica (…) Ora torniamo alla “scoperta” in questione.
Supponiamo che si tratti del proto-pseudovangelo di Barnaba, la fonte
siriaca dei due manoscritti italiano e spagnolo, visto che il vangelo
scoperto è redatto per l’appunto in lingua siriaca. C’è un
primo problema: dalle foto e dai video che circolano del vangelo si
legge chiaramente questo: “Bishmed maran paysh kthota id ay kthawa
il ——— ib Nenwa ipsheta alpa o hamshaima id maran” cioè “Nel
nome del Signore,
[è stato] scritto questo libro … in Ninive nell’anno 1500 di
nostro Signore”. Quest’incipit farebbe venire non pochi dubbi su
tutta l’operazione mediatica. Innanzitutto, è chiarissimo che il
manoscritto è del 1500 e non del 500. Quindi ha soltanto 500 anni e
non 1500 come tutta la stampa ha scritto. Una bella delusione, visto
che la presunta profezia avrebbe avuto un senso se fatta nell’anno
500 d.C. (Muhammad nacque attorno al 570) ma non ha più alcun senso
nel 1500 d.C.! A confermare ciò sarebbero altre considerazioni: 1.
la grafia siriaca utilizzata è detta nestoriana ed è apparsa
intorno al 1100 d.C."
L’agenzia
Basij ha riferito, nel febbraio di quest’anno, che il Vaticano
abbia richiesto di poter visionare il tale manoscritto. Non si sa se
questo sia avvenuto. Comunque pare che la Turchia esporrà al
pubblico il Vangelo non appena disposti consoni sistemi di sicurezza.
Vedremo come si evolverà la storia intorno a questo "Vangelo di
Barnaba". Future informazioni, sia pure smentite, saranno
portate all’attenzione dei lettori.
Fonte: net1news.org
Nessun commento:
Posta un commento
La tua libertà finisce dove comincia la mia!