domenica 19 agosto 2012

Da Vinci: "Ultima Cena", nascosti due autoritratti di Leonardo!



E’ la tesi di un esperto d’arte britannico, Ross King, che analizzando il celebre dipinto ha rinvenuto nei tratti di due degli apostoli raffigurati, Tommaso e Giacomo Minore, le sembianze del giovane Leonardo. Sarebbe questo, dunque, il quadro in cui Leonardo raffigurò se stesso.


Tra i protagonisti dell’Ultima Cena ci sarebbe “nascosto” il volto di Leonardo, che rappresentò se stesso due volte, celandosi nei panni di Tommaso e Giacomo minore.Se questa tesi fosse vera, potremmo ammirare il volto del giovane genio toscano, all’estremità destra del tavolo (il penultimo da destra), e proprio alla sinistra di Cristo. Una tesi suggestiva, quella avanzata dall’esperto d’arte Ross King, e che continua ad alimentare il mistero intorno al Cenacolo, l'opera realizzata tra il 1494 e il 1498 e ubicata nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie  a Milano. Uno dei dipinti più noti e ammirati di Leonardo, ma anche uno di quelli che hanno maggiormente suscitato l'attenzione di studiosi, appassionati d'arte e curiosi riguardo alle molteplici e possibili interpretazioni.
Già da tempo gli studiosi avevano ipotizzato cheLeonardo si fosse autoritratto in uno dei suoi quadri, un gesto comune tra gli artisti dell’epoca, prima di lui lo fecero Andrea Mantegna e Benozzo Gozzoli e forse anche Michelangelo nella Cappella Sistina.
"L'Ultima Cena è l'unica opera di Leonardo su cui nessuno, accademico o dilettante, si è mai esercitato a trovare un ritratto di Leonardo" ha riferito all'Independent Ross King, autore nel 2009 del best sellers "La cupola del Brunelleschi". A dimostrazione della sua teoria King ha esposto numerose prove, tra cui la più evidente sembra essere una poesiascritta intorno al 1490 da Gasparo Visconti, amico di Leonardo e come lui dipendente alla corte degli Sforza. In questa poesia, scritta proprio negli anni in cui Leonardo stava lavorando all'Ultima Cena,  Visconti prende in giro in versi un artista per aver messo il suo autoritratto in uno dei suoi quadri, “per quanto bello possa essere” . Sull’aspetto fisico di Leonardo non abbiamo notizie certe, se non che il Vasari  lo definisce un uomo di “rara bellezza”. Inoltre, il gesto del dito alzato, la posa in cui è raffigurato nel quadro l'apostolo Tommaso,  rappresenterebbe un gesto abituale dell’artista toscano. A ciò va aggiunto la somiglianza tra il volto dei due apostoli e il celebre dipinto a seppia realizzato da uno dei suoi assistenti intorno al 1515 che rappresenterebbe un ritratto di Leonardo da Vinci, un uomo dalla bellezza classica, naso greco, capelli lunghi, lunga barba, "rara, quest’ultima, in un uomo italiano dell’epoca".
Tutti elementi che hanno portato King, il cui lavoro su Leonardo uscirà a fine agosto, a ipotizzare che nei volti di Tommaso e Giacomo minore si nasconda proprio il genio toscano, che autoritrasse sè stesso ancora giovane nascondendosi tra i volti degli apostoli. Un autoritratto, se la tesi di King risultasse vera, che è sempre stato sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno fino a oggi aveva notato. 


Fonte: net1news.org

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