Cicli glaciali, variazioni del suolo e del fondale marino: il Somma-Vesuvio è influenzato direttamente da questi parametri
Secondo quanto trascritto all’interno di un comunicato stampa emanato lo scorso 8 marzo dall’ufficio stampa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Somma-Vesuvio presenta degli importanti collegamenti con il clima ed i cicli glaciali. Aldo Marturano dell’INGV – Osservatorio Vesuviano, Giuseppe Aiello e Diana Barra della Federico II di Napoli gli autori dello studio. E’ stato dimostrato attraverso indagini specifiche che i movimenti verticali del suolo avvengono ‘a braccetto’ con il cambiamento e le variazioni del livello marino. Vi riportiamo nel dettaglio quanto scritto nel comunicato stampa.

Le cause del sollevamento del suolo, registrate nei sedimenti, sono state addebitate ad accumuli di magma in profondità (20-30 km), che si sono spostate verso la superficie dando quindi luogo alle molteplici eruzioni che hanno contribuito alla formazione dell’odierno vulcano. Le più recenti eruzioni pliniane che hanno preceduto quella del 79 d.C. sono datate a ~4000 e ~9000 anni dal presente. L’abbassamento del suolo riscontrato nel periodo più antico è stato imputato in parte alla tettonica regionale che ha ribassato l’intera piana Campana, in parte al peso del vulcano che è aumentato nel tempo e in parte a movimenti di lungo periodo, in fase con i cicli glaciali, di masse magmatiche profonde. Le peculiarità del risultato scientifico sono state illustrate in un articolo (Somma-Vesuvius ground deformaton in the last glacial cycle) pubblicato sulla rivista “Journal of Volcanology and Geothermal Research”, in italiano: “Deformazioni al Vesuvio nell’ultimo ciclo glaciale”.
Che il Somma-Vesuvio respiri con il ritmo delle glaciazioni è un’ assoluta novità, ma i risultati della ricerca sono ancora più significativi se si considera che solo negli ultimi 4-5 anni è andata avvalorandosi l‘ipotesi che ampie variazioni del suolo avessero interessato il vulcano. Più in generale, lo studio anche conferma come i vulcani siano tra i più sensibili rivelatori dei cambiamenti tettonici profondi che influenzano la parte più esterna del nostro pianeta.
Che il Somma-Vesuvio respiri con il ritmo delle glaciazioni è un’ assoluta novità, ma i risultati della ricerca sono ancora più significativi se si considera che solo negli ultimi 4-5 anni è andata avvalorandosi l‘ipotesi che ampie variazioni del suolo avessero interessato il vulcano. Più in generale, lo studio anche conferma come i vulcani siano tra i più sensibili rivelatori dei cambiamenti tettonici profondi che influenzano la parte più esterna del nostro pianeta.
Sonia Topazio (Capo Ufficio Stampa INGV)
Fonte: centrometeoitaliano.it
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