giovedì 31 maggio 2012

EMILIA ROMAGNA, 1.000 SCOSSE REGISTRATE


Sono più di 1.000 le scosse registrate in Emilia Romagna dal 20 maggio. La zona è stata colpita da due distinti terremoti il 20 e il 29 maggio che hanno procurato decine di morti, centinaia di feriti e migliaia di senzatetto. Crolli importanti alle strutture, alle chiese, alle fabbriche, alle case, liquefazione con fuoriuscita di ingenti quantità di sabbia che hanno messo in ginocchio una popolazione stremata.
Dal 20 maggio la terra trema in continuazione e dopo la violenta scossa di ieri mattina è iniziato un nuovo sciame sismico. Nella giornata di oggi sono stati registrati complessivamente 89 terremoti di cui 10maggiori del grado 3.0 Richetr37 di grado fra 2.4 e 2.935 di grado fra 2.0 e 2.4 e 7 di grado inferiore. I più forti terremoti si sono verificati nella giornata di ieri con un evento di M 5.3 a seugito del più forte terremoto di M 5.8 delle ore 09:00.
Le scosse sono avvenute quasi tutte ad una profondità ipocentrale fra
 5 e 9 Km. Nonostante la grande attività sismica odierna solo una scossa ha raggiunto M 3.8 alle ore 08:00 ma questo non può scongiurare l'arrivo di nuovi eventi anche superiori al grado 5.0. Normalmente, ad un grande terremoto, seguono per diversi mesi numerosissime scosse di assestamento alcune delle quali anche con magnitudo più significativa e in considerazione al fatto che ci troviamo di fronte a due catastrofici terremoti avvenuti a breve distanza di tempo e a breve distanza spaziale una nuova intensificazione delle scosse non dovrebbe sorprenderci.
LA PREVISIONE SISMICA
Relativamente ai nostri studi sperimentali sulla previsione sismica c'è molta disinformazione, a volte causata di proposito. Vogliamo quindi precisare in poche parole la realtà dei fatti.
I Rivelatori misurano 
particelle gamma emesse durante il processo di decadimento del Radon, tali riveatori sono installati solo in Abruzzo (L'Aquila, Fagnano, Magliano de' Marsi) e uno in California ad Orange. La zona monitorata copre un raggio di circa 80/100 km dal centro della rete e pertanto solo all'interno di questo raggio siamo in grado di identificare il precursore sismico con un anticipo di circa 6/24 ore rispetto all'arrivo della scossa attesa fornendo indicazioni sull'epicentro e sulla magnitudo.
I tre rivelatori, però, ci indicano anche diverse anomalie relative ad attività sismica al di 
fuori della rete di monitoraggio in quanto, le tre stazioni, è come se diventassero una unica postazione e pertanto diventaimpossibile stabilire la zona che sarà interessata dal sisma e sarà altrettanto impossibile quantificarne il grado sismico. In questo caso i tempi di attesa superano di gran lunga le 24 ore arrivando anche a 3/5 giorni.
Giorni prima del sisma del 20 maggio abbiamo rilevato una di queste anomalie che quasi mai annunciamo nella sezione del sito "News Comunicati" per le ragioni appena spiegate. Al contrario il 24 maggio, vista la situazione emiliana dopo il primo terremoto, abbiamo pensato di pubblicare l'annuncio dell'anomalia e la sera del 28 maggio, visto il protrarsi dell'anomalia stessa, abbiamo comunicato i dati anche al gruppo di ricercatori internazionali che collaborano con noi.



Nell'immagine la cartina di tutti gli epicentri delle scosse.


Fonte: fondazionegiuliani.it

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