Sono
più di 1.000
le scosse registrate
in Emilia Romagna dal 20 maggio. La zona è stata colpita da due
distinti terremoti il 20 e il 29 maggio che hanno procurato decine di
morti, centinaia di feriti e migliaia di senzatetto. Crolli
importanti alle strutture, alle chiese, alle fabbriche, alle case,
liquefazione con fuoriuscita di ingenti quantità di sabbia che hanno
messo in ginocchio una popolazione stremata.
Dal
20 maggio la terra trema in continuazione e dopo la violenta scossa
di ieri mattina è iniziato un nuovo sciame sismico. Nella giornata
di oggi sono stati registrati complessivamente 89 terremoti
di cui 10maggiori
del grado 3.0
Richetr, 37 di
grado fra 2.4
e 2.9, 35 di
grado fra 2.0
e 2.4 e 7 di
grado inferiore. I più forti terremoti si sono verificati nella
giornata di ieri con un evento di M
5.3 a
seugito del più forte terremoto di M
5.8 delle ore
09:00.
Le scosse sono avvenute quasi tutte ad una profondità ipocentrale fra 5 e 9 Km. Nonostante la grande attività sismica odierna solo una scossa ha raggiunto M 3.8 alle ore 08:00 ma questo non può scongiurare l'arrivo di nuovi eventi anche superiori al grado 5.0. Normalmente, ad un grande terremoto, seguono per diversi mesi numerosissime scosse di assestamento alcune delle quali anche con magnitudo più significativa e in considerazione al fatto che ci troviamo di fronte a due catastrofici terremoti avvenuti a breve distanza di tempo e a breve distanza spaziale una nuova intensificazione delle scosse non dovrebbe sorprenderci.
LA PREVISIONE SISMICA
Relativamente ai nostri studi sperimentali sulla previsione sismica c'è molta disinformazione, a volte causata di proposito. Vogliamo quindi precisare in poche parole la realtà dei fatti.
I Rivelatori misurano particelle gamma emesse durante il processo di decadimento del Radon, tali riveatori sono installati solo in Abruzzo (L'Aquila, Fagnano, Magliano de' Marsi) e uno in California ad Orange. La zona monitorata copre un raggio di circa 80/100 km dal centro della rete e pertanto solo all'interno di questo raggio siamo in grado di identificare il precursore sismico con un anticipo di circa 6/24 ore rispetto all'arrivo della scossa attesa fornendo indicazioni sull'epicentro e sulla magnitudo.
I tre rivelatori, però, ci indicano anche diverse anomalie relative ad attività sismica al di fuori della rete di monitoraggio in quanto, le tre stazioni, è come se diventassero una unica postazione e pertanto diventaimpossibile stabilire la zona che sarà interessata dal sisma e sarà altrettanto impossibile quantificarne il grado sismico. In questo caso i tempi di attesa superano di gran lunga le 24 ore arrivando anche a 3/5 giorni.
Le scosse sono avvenute quasi tutte ad una profondità ipocentrale fra 5 e 9 Km. Nonostante la grande attività sismica odierna solo una scossa ha raggiunto M 3.8 alle ore 08:00 ma questo non può scongiurare l'arrivo di nuovi eventi anche superiori al grado 5.0. Normalmente, ad un grande terremoto, seguono per diversi mesi numerosissime scosse di assestamento alcune delle quali anche con magnitudo più significativa e in considerazione al fatto che ci troviamo di fronte a due catastrofici terremoti avvenuti a breve distanza di tempo e a breve distanza spaziale una nuova intensificazione delle scosse non dovrebbe sorprenderci.
LA PREVISIONE SISMICA
Relativamente ai nostri studi sperimentali sulla previsione sismica c'è molta disinformazione, a volte causata di proposito. Vogliamo quindi precisare in poche parole la realtà dei fatti.
I Rivelatori misurano particelle gamma emesse durante il processo di decadimento del Radon, tali riveatori sono installati solo in Abruzzo (L'Aquila, Fagnano, Magliano de' Marsi) e uno in California ad Orange. La zona monitorata copre un raggio di circa 80/100 km dal centro della rete e pertanto solo all'interno di questo raggio siamo in grado di identificare il precursore sismico con un anticipo di circa 6/24 ore rispetto all'arrivo della scossa attesa fornendo indicazioni sull'epicentro e sulla magnitudo.
I tre rivelatori, però, ci indicano anche diverse anomalie relative ad attività sismica al di fuori della rete di monitoraggio in quanto, le tre stazioni, è come se diventassero una unica postazione e pertanto diventaimpossibile stabilire la zona che sarà interessata dal sisma e sarà altrettanto impossibile quantificarne il grado sismico. In questo caso i tempi di attesa superano di gran lunga le 24 ore arrivando anche a 3/5 giorni.
Giorni
prima del sisma del 20 maggio abbiamo rilevato una di queste anomalie
che quasi mai annunciamo nella sezione del sito "News
Comunicati"
per le ragioni appena spiegate. Al contrario il 24 maggio, vista la
situazione emiliana dopo il primo terremoto, abbiamo pensato di
pubblicare l'annuncio dell'anomalia e la sera del 28 maggio, visto il
protrarsi dell'anomalia stessa, abbiamo comunicato i dati anche al
gruppo di ricercatori internazionali che collaborano con noi.
Nell'immagine la cartina di tutti
gli epicentri delle scosse.
Fonte: fondazionegiuliani.it
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