ROMA — 13 luglio 2012 - Un’onda anomala, gli esperti lo chiamano “tsunami like”, ha attraversato il Basso Tirreno in direzione nord-sud questa mattina tra le dieci e le dodici. L’onda è stata osservata da testimoni vicino Gaeta e vicino Crotone e misurata dai mareografi dell’Ispra, l’Istituto per la protezione e le ricerche ambientali, da La Spezia a Palermo.
A Gaeta l’onda era alta quasi un metro e il fenomeno è durato tre ore: il mare si ritirava dalla costa di venti o trenta metri e poi tornava, questo ogni tre, cinque minuti. Non sono stati fin qui rilevati danni e la Protezione civile non ha voluto diramare comunicati da una parte per non creare panico sulle spiagge — tutelando, così, gli interessi degli imprenditori balneri — e dall’altra perché il fenomeno non è stato spiegato né compiutamente compreso.
A Gaeta l’onda era alta quasi un metro e il fenomeno è durato tre ore: il mare si ritirava dalla costa di venti o trenta metri e poi tornava, questo ogni tre, cinque minuti. Non sono stati fin qui rilevati danni e la Protezione civile non ha voluto diramare comunicati da una parte per non creare panico sulle spiagge — tutelando, così, gli interessi degli imprenditori balneri — e dall’altra perché il fenomeno non è stato spiegato né compiutamente compreso.
Le onde anomale registrate —
una variazione del livello del mare di alcuni centimetri, una variazione ripetuta per un’ora e quarantacinque fino a tre ore in alcuni casi — sono state definite “piccolo tsunami” dagli esperti poiché la loro frequenza è stata superiore a quella di uno tsunami (un’onda ogni 3-5 minuti), ma inferiore a quella di una tempesta (in questo caso le onde si infrangono una dopo dall’altra con uno spazio temporale di pochi secondi).
In un primo momento il movimento anomalo del Basso Tirreno è stato messo in relazione con una frana avvenuta all’Isola di Ponza causa alcune scosse telluriche, si è compreso poi che la quantità di fango crollato in mare era limitata e non poteva giustificare il livello e la durata delle onde anomale propagatesi. Si è pensato, allora, a una perturbazione ad alta quota che nell’arco di quattro ore ha percorso il cielo dalla Tunisia all’Abruzzo, ma l’aeronautica militare ha informato che le variazioni di pressione atmosferica sul Mediterraneo oggi sono state troppo contenute per giustificare uno tsunami.
L’Ispra, in mancanza di certezze e con volontà tranquillizzante, parla di “effetto marea”, ma in realtà gli effetti mareali hanno un periodo di diverse ore e dipendono prevalentemente dall’attrazione gravitazionale della luna.
E’ possibile che quello registrato questa mattina sia stato un “piccolo tsunami” di origine meteorologica, un meteotsunami generato da variazioni repentine delle condizioni atmosferiche, come il passaggio di fronti di pressione, l’instabilità dinamica. Sulla costa siciliana, a Mazara del Vallo, a Pozzallo, sono piuttosto frequenti e insidiosi. Nel Mare Adriatico se ne registrò uno nel 1978: le onde in quell’occasione raggiunsero i tre metri di altezza e si infransero sulle coste della Croazia.
Fonte: http://www.repubblica.it/cronaca/2012/07/13/news/piccolo_tsunami_nel_basso_tirreno_onde_alte_un_metro_da_la_spezia_a_palermo-39026543/?ref=HREC1-6
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