La tecnologia delle stampanti 3D è un'ottima promessa per la realizzazione di oggetti tridimensionali completi, basta averne un disegno 3D su di un computer ed il gioco è fatto. Vi sono alcuni modelli "economici" che costano anche meno di 1000 euro ed una volta collegati ad un personal computer possono realizzare "quasi" qualunque oggetto, guidati da appositi software che "stampano" strato dopo strato davanti ai vostri occhi. Allora, perché non utilizzare questo approccio anche in ambito spaziale? E' proprio ciò che l'Agenzia Spaziale Europea si è chiesta.
Già da tempo si sta pensando di utilizzare la tecnologia delle stampanti 3D per costruire abitazioni "Terrestri" che risultino quindi più economiche. Questo nuovo studio dell'ESA è però un passo più avanti, investigare la possibilità di realizzare una base Lunare mediante l'utilizzo di una stampante 3D che produca direttamente sul posto i vari componenti, usando per di più materiali del luogo. Insieme a vari partner industriali tra cui gli architetti Foster + Partners di Londra l'ESA sta studiando questa promettente tecnologia.
Laurent Pambaguian, capo progetto ESA: "La tecologia si stampa 3D ha prodotto intere strutture. Il nostro team industriale sta studiando se questa possa essere impiegata similmente per costruire un habitat Lunare". Foster + Partners hanno ideato un progetto per la realizzazione di una cupola per proteggere da micrometeoriti e radiazioni con all'interno un modulo pressurizzato gonfiabile per accogliere gli astronauti. Quest'ultimo può agevolmente raggiungere la superficie Lunare con un razzo vettore, ma la cupola verrebbe costruita 'in loco' da una stampante 3D robotizzata. L'azienda Monolite (UK) ha fornito una stampante 3D "D-Shape printer", con una serie di ugelli di stampa mobili su di un telaio di 6 x 6 metri per spruzzare una soluzione "fissante" su del materiale da costruzione simile a sabbia. Il risultato è un qualcosa di tridimensionale duro come la pietra.
Enrico Dini, fondatore di Monolite: "In primo luogo abbiamo bisogno di mescolare il materiale-lunare-simulato con ossido di magnesio. Questo lo trasforma in 'carta' con cui possiamo stampare. Poi per il nostro 'inchiostro' strutturale applichiamo un sale fissante che converte il materiale in forma solida come una roccia". Monolite sta lavorando per realizzare barriere coralline artificiali, sempre con la tecnologia di stampa 3D.
La velocità attuale di stampa è di circa 2m per ora, mentre la prossima generazione di stampante 3D arriverà a circa 3,5 m/ora, riuscendo a completare un'intera costruzione in una settimana". Una tecnologia molto interessante quindi, che potrebbe portare ad una forte riduzione dei costi per la costruzione di una base permanente sulla Luna. Ed una delle attvità che preferisco, trovare nuove strade, inventare nuove soluzioni, in una parola innovare.
Immagini, credit Foster + Partners via ESA.
Fonte: altrogiornale.org
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