PECHINO - Tra Cina e Usa riesplode la guerra delle spie e le due
superpotenze sono scosse da una nuova e sotterranea guerra diplomatica.
Un alto funzionario del ministero della sicurezza di Pechino è stato
arrestato con l'accusa di essere stato per anni al soldo della Cia.
L'agente segreto, braccio destro di uno dei vice-ministri, avrebbe
passato ai servizi americani notizie riservate di carattere politico,
economico e strategico. Per il governo cinese, secondo fonti riservate,
"il danno è stato devastante". Il clamoroso arresto rappresenta
l'incidente spionistico più importante dalla fuga dell'ufficiale dei
servizi segreti Yu Qiangsheng nel 1985. A scoprirlo è stata l'agenzia
Reuters, che ha avuto conferma da tre fonti diverse a Hong Kong. Il
tradimento dell'assistente dell'apparato di sicurezza cinese sarebbe
stato scoperto tra gennaio e marzo e ha alzato la tensione
Pechino-Washington a tal punto che i due governi avevano deciso di
tenere nascosta la crisi.
La notizia è infine trapelata dopo che
relazioni tra le due sponde del Pacifico si sono avvicinate alle
rottura. A febbraio il più stretto collaboratore del leader epurato Bo
Xilai 1, Wang Lijun, si è rifugiato nel consolato Usa di Chengdu aprendo
la più grave crisi politica della Cina degli ultimi vent'anni. A fine
aprile il dissidente cieco Chen Guangcheng è riuscito a sottrarsi al
controllo di centinaia di poliziotti e a nascondersi nell'ambasciata Usa
di Pechino dopo una fuga di seicento chilometri. La visita in Cina di
Hillary Clinton ha costretto i leader comunisti a permettere a Chen di
volare a New York 2 con la famiglia, un cedimento senza precedenti. Il
capo dell'intelligence cinese, Zhou Yongkang, è stato a un passo dalla
rimozione e, dopo la diffusione di notizie su un tentato colpo di Stato
3, con il prossimo autunno è destinato a lasciare il comitato permanente
del politburo. A tarda ora a Pechino è emerso che anche il viceministro
della sicurezza, il superiore dell'anonima spia venduta alla Cia, è
stato arrestato ed è sotto inchiesta per alto tradimento. Per la
leadership cinese, lacerata dallo scontro per il potere nei prossimi
dieci anni, è uno scandalo che rivela una preoccupante fragilità di
polizia e forze armate. Per tre volte, in poche settimane, l'apparato di
sicurezza più affidabile del mondo si è dimostrato incapace di
proteggere il partito impegnato nella preparazione del cruciale
congresso di ottobre.
Ad allarmare Pechino, l'alto livello delle
defezioni, il sospetto del sostegno da parte della popolazione e il
fatto che in tutte e tre le crisi ci sia la mano degli Stati Uniti. La
Casa Bianca, secondo le gole profonde di Hong Kong, sarebbe entrata in
possesso "di importanti segreti strategici". Il governo cinese teme che
questo sia l'effetto della frattura tra le fazioni del partito, divise
tra riformisti e conservatori, e alla vigilia dell'anniversario della
strage di piazza Tiananmen ha alzato i controlli al massimo. In Tibet,
dopo l'autoimmolazione di due giovani nel cuore di Lhasa, la polizia
ieri è stata dotata di estintori per scongiurare nuovi roghi umani e ha
effettuato centinaia di arresti. Tutto questo mentre a Pechino si levano
le voci di un ultimo, clamoroso scandalo: la star del cinema Zhang
Ziyi, protagonista di Memorie di una geisha, in quattro anni avrebbe
guadagnato oltre 70 milioni di euro per fare sesso con i massimi leader
del partito e dell'economia. Il compenso, possibile grazie alla
corruzione dilagante, è arrivato alla cifra record di 1,2 milioni di
euro a notte. Pagato tra gli altri, guarda caso, da Bo Xilai, il
"principe rosso" che sognava il ritorno del maoismo: origine di tutti i
misteri che stanno svelando una Cina vulnerabile quanto mai.
Fonte: irib.it
Fonte: irib.it
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