lunedì 25 giugno 2012

Ricordate quella struttura ritrovata nel fondo del Mar Baltico? Emana un campo magnetico, il mistero si infittisce!



L’equipaggio dell’Ocean X Team è ritornato dalla sua prima spedizione subacquea per capire la natura del misterioso oggetto circolare e raccogliere più dati possibili. In base a quello che si è scoperto più di una settimana fa, si tratta non di un UFO ma di una struttura circolare di circa 6o metri di ampiezza e lunga altrettanto, simile al cemento costituita sulla sommità da un collage di blocchi in pietra, al cui centro vi è il un foro oblungo di apertura. Probabilmente una sorta di antica costruzione?
Ma le anomalie continuano e sono sconcertanti: è notizia di poche ora fa quella rilasciata dalla squadra investigativa norvegese che ha dichiarato di aver riscontrato ben due anomalie, una delle quali, la presenza di un inspiegabile campo elettromagnetico proprio nella zona attorno alla misteriosa costruzione, sia nelle profondità che in superficie. E’ un impulso EMP emesso proprio da questa inspiegabile struttura? Sembrerebbe di sì. Annalisa.
La spedizione, avrebbe dovuto fornire delle risposte ma è invece ritornata con ancora più domande.
Ecco quanto dichiarato dal norvegese Ocean X Team “Abbiamo guardato il nostro computer da immersione, un computer per le esplorazioni subaquee profonde, e ha rilevato che la temperatura subacquea nei pressi dell’oggetto è di un grado sotto lo zero, è abbastanza fredda per un subaqueo, ma quello che non riusciamo a capire è come sia possibile avere acqua allo stato liquido ad una temperatura al di sotto dello zero gradi, dovrebbe essere impossibile. Forse si può spiegare con le correnti sottomarine che muovono continuamente l’acqua”.
Ma è stato pure rilevato un altro strano fenomeno.
Uno dei principali obiettivi dell’esplorazione subaquea era quello di filmare l’oggetto con una telecamera montata su un sommergibile robotizzato, ma, non appena questa è arrivata nelle vicinanze della struttura ha improvvisamente smesso di funzionare.
“Anche in superficie, quando eravamo sopra le coordinate dell’oggetto, tutte le apparecchiature elettriche e il telefono satellitare hanno smesso di funzionare, e quando ci siamo allontanati dalle coordinate di circa 200 metri di distanza abbiamo riscontrato che le nostre apparecchiature funzionavano di nuovo normalmente, ma poi quando siamo rientrati nel raggio dei 200 metri, tutto si è spento di nuovo. Questo ci sembra un pò strano”.
Stefan Hogerborn, del team Ocean X ha dischiarato che non ha mai vissuto niente di simile nei suoi 20 di subaqueo professionista.
Dennis Asberg, un altro membro del team ha detto che è sicuro al cento per cento che hanno trovato qualcosa di molto insolito da questa prima spedizione.



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