lunedì 11 giugno 2012

Per lo scienziato che inventò il sistema di Gaia "il clima è sul punto di non ritorno e l'umanità è destinata a morire entro la fine del secolo".


LONDRA - James Lovelock ha scritto queste parole sul quotidiano inglese The Indipendentrivolgendosi alla comunità scientifica che ha ascoltato in modo attonito le parole di un'auctoritas dell'ambientalismo.  Per lo scienziato che ideò il sistema Gaia che spiegava come la terra si auto-regolamenta a partire dai suoi piccoli ecosistemi per poi raggiungere un equilibrio assoluto, siamo ad un punto di non ritorno.

VERSO LA CATASTROFE.  Il vero problema non risolvibile è il clima. Per l'umanità non c'è futuro e, anzi, ci stiamo avviando verso la catastrofe che dovrebbe avvenire entro la fine di questo secolo. 
Gaia è in crisi e non c'è modo di frenare il surriscaldamento globale. Il suo nuovo libro si chiamerà 'The Revenge Of Gaia' ('La vendetta di Gaia') ed uscirà in Inghilterra il 2 Febbraio prossimo. 
Sugli esseri umani si sta per abbattere una catastrofe di dimensioni peggiori di quanto finora si era previsto. Solo nell'Artico le condizioni climatiche saranno tollerabili ed entro la fine del secolo miliardi di persone moriranno perché le condizioni climatiche non consentiranno più la sopravvivenza di moltissime specie viventi.
Invece di studiare i singoli fattori che portano in crisi il sistema, Lovelock preferisce studiare le reazioni di Gaia quando viene messa sotto pressione. Con Lovelock la Terra ha un'anima che si esprime nei suoi fenomeni fisici. Molti di questi fenomeni le hanno consentito di raffreddarsi e garantire la vita, ma saranno proprio questi meccanismi a cedere e rendere la terra insopportabilmente calda.
Lovelock fa due esempi: uno è lo scioglimento dei ghiacci che riflettono i raggi solari e consentono quindi di non far accumulare troppo calore. Con lo scioglimento di questi ultimi chiaramente la situazione cambi. 
Il secondo esempio invece verte sulle polveri sottili prodotte dalle industrie che producono un effetto chiamato "oscuramento globale" che mantiene basse le temperature in maniera artificiale, impedendo ai raggi solari il raggiungimento della superficie del pianeta. 
Con la riduzione delle attività industriali questa coltre diminuirà e quindi la terra si surriscalderà oltremisura. 
Inutile quindi scongiurare la catastrofe, ormai la terra è destinata a vedere la morte dell'umanità. Dobbiamo quindi prepararci al peggio ed è inutile fare vertici planetari sull'effetto serra ed altre cose di questo tipo. La cosa più importante è sapere in anticipo ciò che sta per accadere in modo da cercare modi per assicurare la sopravvivenza della razza umana, prima che essa si trasformi in ''una caotica calca governata da signori della guerra''
Bisognerà lavorare affinché i superstiti abbiano una guida che contenga tutto il sapere scientifico tradotto in molte lingue. Solo in questo modo non si frenerà il progresso dopo la catastrofe globale.

Fonte: you-ng.it

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