Terremoti artificiali? Sentite cosa dice un generale...
L'
intervista che segue al Generale Mini e' stata realizzata in tempi
non sospetti, in essa si parla di cambiamenti climatici, di tsunami e
di terremoti ed il Gen. Mini non ha nessuna difficolta' ad ammettere
nella maniera piu' chiara che tali eventi possono essere creati
artificialmente e che rappresentano ormai l' ultima frontiera degli
armamenti delle superpotenze ed in special modo degli Stati Uniti.
Ma
chi e' Fabio Mini ? Sono attendibili le sue parole ?
Dopo
gli studi presso l'Accademia militare di Modena e la Scuola di
Applicazione di Torino, si è laureato in Scienze strategiche per poi
perfezionarsi in scienze umanistiche presso l'Università Lateranense
e in Negoziato internazionale presso l'Università di Trieste.
Tra
i vari incarichi è stato portavoce del capo di Stato maggiore
dell'Esercito italiano e, dal 1993 al 1996, ha svolto la funzione di
addetto militare a Pechino. Ha inoltre diretto l'Istituto superiore
di stato maggiore interforze (ISSMI). Generale di corpo d'armata, è
stato capo di Stato maggiore del Comando NATO per il Sud Europa e a
partire dal gennaio 2001 ha guidato il Comando Interforze delle
Operazioni nei Balcani. Dall'ottobre 2002 all'ottobre 2003 è stato
comandante delle operazioni di pace in Kosovo a guida NATO,
nell'ambito della missione KFOR.Commentatore di questioni
geopolitiche e di strategia militare, scrive per Limes, la Repubblica
e l'Espresso, è membro del Comitato Scientifico della rivista
Geopolitica ed è autore di diversi libri......... ( fonte: Biografia
Fabio Mini Wikipedia )
Dunque
l' uomo e' tutto fuorche' un coglione che non sa pesare le parole o
peggio non sa cio' che dice. Mini sa perfettamente cosa dice e sa
perfettamente come dirlo. Dobbiamo dunque presumere che quanto
e'contenuto in
questa intervista sia vero, dalla prima parola all' ultima...e
francamente e' agghiacciante
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Intervistatrice:
Buongiorno Generale Fabio Mini, una cortesia si può presentare, per
cortesia, da solo: lei di che cosa si occupa e che cosa fa?
Gen.
Mini: Beh sono un generale in cosiddetta ausiliaria, noi generali non
andiamo mai in pensione:
transitiamo dal servizio attivo a uno stato intermedio in cui siamo a
disposizione dell'amministrazione e poi passiamo nella Riserva, che
comunque sono tutti eufemismi per la pensione quindi sono un generale
in pensione e mi occupo di collaborazione e diffusione su temi
strategici, scrivo libri, faccio conferenze, do qualche consiglio a
qualcuno che non li vuole e che non li vuole comunque ascoltare, ma
io ci provo lo stesso, e mi sono impegnato anche un po' nel campo,
così, del sostegno umanitario: ho fondato insieme ad amici
un'associazione che si chiama Peace Generation.
Intervistatrice:
Ecco senta generale quando lei era attivo, mi sembra che sia più
attivo anche adesso, ma quando era attivo in che settori soprattutto
lavorava dal punto di vista militare?
Gen.
Mini: Dal punto di vista militare ho avuto tre grandi branche; una
branca è stata quella di interesse, una branca è stata quella
dellacomunicazione:
io ho fatto il portavoce del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito
così come dello Stato Maggiore della Difesa. La seconda branca è
stata quella logistica: mi sono occupato anche di contratti,
contrattistica in questa maniera; la terza è quella che mi ha preso
più la parte sostanziale della vita operativa è stata quella
appunto operativa: ho comandato le unità dei Vespri Siciliani, ho
comandato tutti i tipi di unità bersaglieri, vengo dai bersaglieri,
e poi ho comandato il contingente internazionale, la forza
internazionale di pace in Kosovo, che è KFOR. Ho fatto il Capo di
Stato Maggiore della NATO in Sud Europa, quindi ho avuto parecchi
incarichi; sono stato in Cina per tre anni come addetto militare,
sono stato in America per altri due anni come integrato in una unità
americana e così ho avuto moltissime esperienze.
Intervistatrice:
C'è un suo articolo molto interessante sul numero di Limes che
intitolava "Il clima dell'energia, il tempo che farà, le guerre
dei tubi, l'Italia a rischio". Ecco il titolo che lei ha dato è
"Owning the weather: la guerra ambientale globale è già
cominciata"; vorrei cominciare con questa frase che lei ha
scritto: "la guerra ambientale in qualunque forma è proibita da
leggi internazionali. Le Nazioni Unite fin dal 1977 hanno approvato
la convenzione contro le modifiche ambientali" e poi sotto c'è
scritto: "la guerra ambientale è oggi definita come
l'intenzionale modificazione di un sistema ecologico naturale come il
clima i fenomeni meteorologici gli equilibri dell'atmosfera della
ionosfera della magnetosfera le piattaforme tettoniche etc..., allo
scopo di causare distruzioni fisiche, economiche, psicosociali nei
riguardi di un determinato obiettivo geofisico o una particolare
popolazione". Di cosa stiamo parlando, generale? Di cosa stiamo
parlando ieri, di cosa stiamo parlando oggi e di cosa stiamo parlando
del futuro?
Gen.
Mini: Il senso dell'argomento fondamentale è questo, che poi è
anche la mia tesi: la guerra è cambiata, cioè non ci possiamo più
tenere attaccati al concetto di guerra tradizionale quando c'era uno
che sparava contro un altro. E' cambiata non soltanto perchè gli
interlocutori della guerra o anche i cointeressati alla guerra sono
moltissimi; è cambiato perchè i sistemi d'arma sono cambiati: non
ci sono più soltanto fucili o missili adesso ci sono anche altri
tipi di arma. Una arma fondamentale che nella guerra moderna o in
questa guerra globale ha assunto una rilevanza fondamentale è
proprio l'arma psicologica o comunque l'arma dell'influenza che può
essere esercitata con tutto quindi l'ambiente inteso come sistema
ecologico, nel quale noi viviamo e dal quale noi dipendiamo, è
diventato un attore principale, non è soltanto una cornice, è un
attore principale della guerra, può essere addirittura un obiettivo
ma può essere anche uno strumento e questo è il concetto
fondamentale.
Intervistatrice:
Ecco senta, io vado sempre avanti con il suo articolo, a pagina 82
lei scrive: "Tutti fingono di credere che le devastanti
esplosioni delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki siano state
le prime ed ultime della storia militare, eppure tutti sanno che da
allora ci sono già state più di 1.000 esplosioni nucleari nel
sottosuolo, nelle profondità degli oceani, in superficie e nello
spazio e queste possono provocare per esempio degli tsunami".
Che cosa voleva dire qui generale?
Gen.
Mini: Volevo dire che quando si pensa che un certo sistema d'arma
come l'ordigno nucleare, con le leggi con le convenzioni
internazionali, è stato limitato è vero che è stato limitato però
si sono sviluppate altre utilizzazioni anche dello strumento nucleare
ed oltre lo strumento nucleare anche di quello magnetoelettrico.
Intervistatrice:
Quindi io posso con le... mi scusi se la interrompo: quindi io posso
con un esplosione, un esperimento, creare un sisma anche in qualche
modo voluto.
Gen.
Mini: Ma assolutamente vero, nel senso che questo non è ormai una
fantasia o una illazione, sono cose ormai che sono tecnicamente e
scientificamente provate. Quello che manca è la prova che qualcuno
deliberatamente lo abbia già fatto, però se si vanno a vedere quali
sono le linee di frattura o le faglie che ci sono nella crosta
terrestre e si può immaginare che se uno agisce in un punto, per
esempio in mezzo al pacifico con una esplosione controllata nucleare
o anche soltanto non nucleare o anche soltanto convenzionale, bene il
riverbero delle onde sismiche che produce questa esplosione può
arrivare e alimentare e provocare addirittura lo tsunami; ma adesso
lo tsumani è una forma così che tutti quanti conoscono ma i
terremoti in genere possono essere in questo senso...
Intervistatrice:
Ecco scusi, io la interrompo sempre perchè... negli ultimi anni io
ho fatto delle ricerche e ho sempre visto proprio facendo delle
tabelle di raffronto che dove c'erano state delle esplosioni
sotterranee, io ho seguito anche alcune esplosioni che venivano fatte
dai francesi nel Sahara, poi Mururoa, poi in India e in Pakistan, poi
a breve distanza venivano fuori dei terremoti quindi a volte erano
sperimentazini quindi si può anche pensare che si possano creare al
di là dei terremoti anche dei sisma, anche delle frane, delle
valanghe, delle inondazioni, cioè degli scienziati in questo caso
molto bravi ma in negativo possono in qualche modo condizionare
l'ambiente e quindi l'economia anche di un Paese.
Gen.
Mini: Ma assolutamente sì cioè questa è una capacità tecnica,
tecnico operativa, che esiste. Adesso io ripeto non ho prova provata
che ci sia stato un cosiddetto esperimento o nucleare o convenzionale
che abbia provocato un reale terremoto, però la parte tecnica c'è
ed io sono anche abbastanza pessimista dal punto di vista militare
perchè in 45 anni di carriera militare in giro per il mondo ne ho
viste di tutti i colori su quello che riusciamo a combinare, cosa
riesce a combinare la fantasia umana, bene io sono veramente
pessimista nel fatto di dire che probabilmente c'è qualcuno che ci
ha già provato a fare di queste cose; non so dove non so quando ma
certamente non nei casi, io penso e spero, nei casi che lei ha
seguito perchè in genere quando si fanno queste operazioni si sa
benissimo qual è il danno, la conseguenza che si vuole provocare, e
non si vuole certo far risalire all'attore o a colui che lo ha
provocato percui se lei ha seguito degli esperimenti che erano già
stati preannunciati o annunciati questi probabilmente sono o casuali,
le conseguenze sono o casuali oppure non volute. Però chi è che
vuole farlo veramente ha la capacità tecnica di farlo, lo può
fare.
Intervistatrice:
Ecco lei ha citato un esempio molto interessante: negli anni '40 un
professore australiano, vuole raccontare questa cosa che lei ha
seguito, che faceva questi esperimenti, ai nostri ascoltatori?
Gen.
Mini: Mah insomma questo è un professore israeliano che si è messo
a fare... era australiano, più che altro neozelandese, faceva questi
esperimenti, vedeva quali erano le incidenze di questi fenomeni e si
è accorto che si potevano provocare...
Intervistatrice:
...delle onde anomale, no, mi diceva?
Gen.
Mini: ...potevano fare delle onde anomale, lui le ha provocate: al
largo di Aukland lui ha provocato delle onde anomale, dei piccoli
tsunami; in realtà erano soltanto fenomeni di onde che venivano, che
montavano per conto proprio, e lui c'è riuscito in maniera
controllata in maniera limitata ma c'è riuscito e ci è riuscito
talmente bene che poi è sparito per un periodo dalla circolazione ma
nel frattempo era stato contattato dagli Stati Uniti i quali sempre
da un punto di vista tecnico-scientifico volevano vedere quali erano
le possibili applicazioni di questo tipo di nuova, parliamo degli
anni '40 subito dopo la guerra, di questa nuova arma in una eventuale
difesa o comunque offesa contro un eventuale nemico. Lui sembra che
non abbia aderito alla parte militare di questo progetto, sembra, ma
ovviamente i dati che lui aveva erano a disposizione di tutti anche
perhè lui, quella volta, lavorava in Australia per conto della
Università della Neozelanda ma chi gestiva i fondi dati a questo
progetto erano Gran Bretagna e Stati Uniti.
Intervistatrice:
Senta Gen. Mini lei, nel suo articolo, che tra l'altro posso dirlo a
chi ci sta ascoltando, noi stiamo consigliando a tutti di leggerlo,
proprio anche a quelli che da anni lavorano su queste cose e molte
volte anche incontrando delle diffidenze. Lei parla anche di questo
centro in Alaska che conosciamo tutti, HAARP, il quale lavora sulle
onde ad alta frequenza, questo è finanziato... e su questo si è
sempre pensato che potesse influire sul clima; ecco vogliamo
parlare... lei ne parla nel suo articolo.
Gen.
Mini: Sì ne parlo perchè in effetti è una di quelle evoluzioni
della ricerca sulle onde a bassissima frequenza e altissima
frequenza, sono i due estremi, per la loro capacità praticamente di
superare gli ostacoli, di non essere influenzati dalla curvatura
terrestre, di non essere influenzati da ostacoli di varia natura... è
quello quindi di modificare, di poter modificare l'assetto anche
atomico delle cose. Bene questi generatori ovviamente di queste onde
elettromagnetiche particolari, ovviamente chi è che li gestisce dice
che sono per tutt'altra natura che non hanno questo tipo di
capacità...
Intervistatrice:
...sì qualcuno diceva che volevano creare una specie di scudo per
difendere la terra dal discorso dell'ozono mi pare... c'erano delle
motivazioni che nessuno credeva poi tra l'altro...
Gen.
Mini: Sì francamente diventano anche poco credibili. Sa che cos'è,
mantengono una certa dose di credibilità perchè nessuno sa
veramente di che cosa si tratta percui se una fonte autorevole dice,
come un governo, dice "no, noi non stiamo facendo questi
esperimenti per questo ma lo facciamo per motivi difensivi e non
turbiamo, alteriamo l'equilibrio ecologico di nessuno, tutti quanti
tendono a crederci; soltanto che negli ultimi 15 - 20 anni ormai
questo livello di fiducia sulla parola incomincia a scadere un po'
insomma, ecco queste onde elettromagnetiche hanno la capacità di
interferire e quindi di addirittura di provocare delle alterazioni
meteorologiche focalizzate in determinati punti che poi possono
montare per conto proprio...
Intervistatrice:
Ecco, Generale Mini, tra l'altro noi abbiamo raccolto negli anni,
negli ultimi anni, delle proteste da parte per esempio di Paesi come
la Russia, come la Cina ma anche altri Paesi che lamentavano, a parte
che anche i russi sanno condizionare molto bene il clima anche loro
hanno delle possibilità insomma in questo senso di creare dei
fenomeni meteorologici, accusavano proprio che certe situazioni
meteorologiche di aridità, di siccità o di eccessiva pioggia o di
eccessivo freddo, come sta succedendo adesso in Cina, potessero
essere provocate artificialmente; avevano fatto una denuncia
nazionale, internazionale, dicendo c'è qualcuno dietro tutta questa
operazione per creare problemi alla situazione economica di un paese.
Lei che cosa risponde di fronte a questo? Lei non ha le prove però a
livello, così, di momento...
Gen.
Mini: A livello così di momento proprio di riflessione, di una
riflessione....
Intervistatrice:
Certo, non è tanto fuori di norma insomma questa cosa...
Gen.
Mini: Non è al di fuori della norma, come ripeto, anche questo
campo, cioè, è un campo in cui la parte tecnica è molto avanzata;
ora quando si parla che, si pensa che il programma Owning the Weather
2015, voglio dire... no 2025 addirittura, è partito nel 1999; oggi
siamo nel 2008 quindi sono già passati 10 anni e questo obiettivo di
possedere il tempo meteorologico entro il 2025 a fini militari,
questo è il programma perchè è finanziato dall'aeronautica
militare statunitense non è finanziato da McDonald che vuole vendere
gli hamburger, quindi questo è un programma che sta andando avanti e
se tanto mi dà tanto, se l'obiettivo finale è al 2025, nel 2008 noi
abbiamo già qualche risultato lo dobbiamo avere altrimenti chi è
che investe i soldi avrebbe già chiuso i rubinetti dei fondi. Qundi
ci sono già adesso delle capacità pratiche che possono essere
sfruttate io dubito molto a livello di riflessione che ci sia
qualcuno che intenzionalmente stia dirigendo queste armi contro un
altro obiettivo. Dubito molto non perchè credo che gli uomini siano
buoni, dubito molto che ne abbiano acquisito la capacità, però ho
messo anche in evidenza nell'articolo la teoria, ma anche le supposte
prove, che uno scienziato tecnico militare americano dà di queste
cose e lui, secondo lui, i russi... lui attribuisce ai russi...
Intervistatrice:
...Bearden mi pare...
Gen.
Mini: ...esatto sì, ma quello che si può attribuire ai russi si può
attribuire agli Stati Uniti in maniera maggiore oggi, perchè gli
hanno superati in molti campi, ma si può attribuire anche ai cinesi
i quali intanto si stanno organizzando e attrezzando per questo;
percui se lui pensa che ci siano stati già negli anni '70 degli
episodi di utilizzazione di queste onde elettromagnetiche per
produrre puntuali fenomeni atmosferici sul territorio degli Stati
Uniti, io penso che se lui, e lui è uno scienziato... tra l'altro
scrive dappertutto è accreditato dalla organizzazione degli
scienziati americani insomma, non dovrebbe essere un millantatore o
un fesso. Percui prendendo anche... facendo la tara a quello che lui
dice, dal punto di vista tecnico-scientifico già esiste questa
capacità e questa possibilità; speriamo soltanto che non abbiano
ancora raggiunto un livello tale, soprattutto di determinazione e
dico da un certo punto di vista, di stupidità e cattiveria, da
impiegarlo realmente pensando di far fuori un obiettivo o un nemico
circoscritto senza allargare i danni ad altri che possono anche non
essere nemici e possono anche...
Intervistatrice:
...quindi diciamo, per concludere, noi possiamo concludere con
quest'immagine su cui io voglio proprio la sua chiusura: io posso
provocare, dal punto di vista climatico, una siccità in un paese
quando ho l'intenzione di far, come si può dire, andare via una
popolazione che in qualche modo mi possa essere di peso la faccio,
non so, diventano dei profughi da un'altra parte perchè in quel
Paese ci sono materie prime che m'interessano.
Gen.
Mini: Questo è un fatto che non si può...
Intervistatrice:
...questa è una guerra...
Gen.
Mini: Questo è un fatto che non si può assolutamente escludere ed è
una guerra.
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